In questo articolo tratteremo le reazioni chimiche e la composizione percentuale dei composti, elementi fondamentali della chimica generale. Questi concetti sono essenziali per comprendere come determinare la formula di un composto partendo dai dati sperimentali e come bilanciare correttamente le reazioni chimiche applicando la legge di conservazione della massa di Lavoisier.
La massa percentuale di un elemento in un composto rappresenta la percentuale di massa di un elemento rispetto alla massa totale del composto. Questa grandezza è particolarmente utile in quanto può essere determinata sperimentalmente tramite analisi chimica e permette di risalire alla formula molecolare di una sostanza. La massa percentuale di un elemento X in un composto si calcola come:
\begin{equation}
\text{Massa } \% \text{ X} = \frac{\text{massa dell'elemento X nel composto}}{\text{massa totale del composto}} \times 100
\end{equation}
Se considerassimo una mole di composto, la formula diventa:
\begin{equation}
\text{Massa } \% \text{ X} = \frac{n_X \times MM_X}{MM_{\text{composto}}} \times 100
\end{equation}
Dove:
Prendiamo come esempio l'ammoniaca (NH3). Per calcolare la massa percentuale degli elementi che la compongono facciamo i seguenti passaggi.
Per l'azoto (N):
\begin{equation}
\text{Massa } \% \text{ N} = \frac{1 \times \SI{14.007}{\gram\per\mole}}{\SI{17.031}{\gram\per\mole}} \times 100 = 82.24\%
\end{equation}
Per l'idrogeno (H):
\begin{equation}
\text{Massa } \% \text{ H} = \frac{3 \times \SI{1.008}{\gram\per\mole}}{\SI{17.031}{\gram\per\mole}} \times 100 = 17.76\%
\end{equation}
Naturalmente, è possibile seguire anche il percorso inverso: partendo dalla composizione percentuale in massa, determinata sperimentalmente tramite analisi chimica, possiamo risalire alla formula di un composto. Innanzi tutto abbiamo bisogno delle masse percentuali di ogni elemento del composto, inoltre, al fine di ricavare la formula molecolare, sarà necessaria anche la massa molare della molecola trattata. Vediamo nel dettaglio il procedimento da seguire:
Supponiamo di avere un composto con la seguente composizione percentuale:
E sappiamo che la sua massa molare è 32,05 g/mol.
STADIO 1: In 100 g del composto abbiamo:
STADIO 2: Convertiamo in moli:
STADIO 3: Troviamo il rapporto molare:
Quindi la formula minima è NH₂.
STADIO 4: Calcoliamo la massa molare della formula minima:
Troviamo il rapporto:
Quindi la formula molecolare è (NH₂)₂ = N₂H₄, che è l'idrazina.
Le reazioni chimiche rappresentano il cuore della chimica: sono processi in cui sostanze chiamate reagenti si trasformano in nuove sostanze denominate prodotti. Durante questi processi, i legami chimici vengono rotti e formati, portando alla creazione di nuovi composti con proprietà diverse rispetto ai reagenti iniziali.
Una reazione chimica può essere rappresentata mediante un'equazione chimica, nella quale i reagenti sono scritti sul lato sinistro e i prodotti sul lato destro, separati da una freccia che indica la direzione della reazione:
\begin{equation}
\text{Reagenti} \longrightarrow \text{Prodotti}
\end{equation}
Ogni reazione chimica deve rispettare il principio fondamentale della conservazione della massa enunciato da Antoine Lavoisier: "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma''. Questo significa che la massa totale delle sostanze coinvolte rimane costante durante qualsiasi trasformazione chimica.
Per garantire il rispetto della legge di conservazione della massa, è necessario che le equazioni chimiche siano bilanciate, ovvero che il numero di atomi di ciascun elemento presente nei reagenti sia uguale al numero di atomi dello stesso elemento nei prodotti. Se questa condizione non è soddisfatta, occorre introdurre opportuni coefficienti stechiometrici (numeri interi posti davanti alle formule chimiche) per bilanciare l'equazione. Il bilanciamento di un'equazione chimica è un passaggio fondamentale per calcolare le quantità di reagenti necessarie e di prodotti ottenibili, e costituisce la base dei calcoli stechiometrici.
Le reazioni chimiche possono essere classificate in diverse tipologie in base a come si combinano i reagenti e a quali sono i prodotti che si formano. Questa classificazione ci permette di comprendere meglio le trasformazioni chimiche e di prevedere i prodotti di reazioni simili.
Le reazioni di sintesi (o composizione) sono caratterizzate dall'unione di due o più reagenti per formare un unico prodotto:
\begin{equation}
\text{A} + \text{B} \longrightarrow \text{AB}
\end{equation}
Un esempio classico è la sintesi dell'acqua a partire da idrogeno e ossigeno:
\begin{equation}
\ce{2H2 + O2 -> 2H2O}
\end{equation}
Le reazioni di decomposizione rappresentano il processo inverso rispetto alle reazioni di sintesi. In queste reazioni, un composto si scinde in due o più sostanze più semplici:
\begin{equation}
\text{AB} \longrightarrow \text{A} + \text{B}
\end{equation}
Un esempio è la decomposizione del carbonato di calcio per formare ossido di calcio e anidride carbonica:
\begin{equation}
\ce{CaCO3 -> CaO + CO2}
\end{equation}
Le reazioni di dissociazione sono un tipo particolare di decomposizione in cui un composto si scinde in ioni. Queste reazioni avvengono tipicamente in soluzione acquosa:
\begin{equation}
\text{AB} \longrightarrow \text{A}^+ + \text{B}^-
\end{equation}
Ad esempio, la dissociazione del cloruro di sodio in acqua:
\begin{equation}
\ce{NaCl_{(aq)} -> Na+_{(aq)} + Cl-_{(aq)}}
\end{equation}
Nelle reazioni di scambio (o doppio scambio), gli elementi di due composti si scambiano tra loro, formando due nuovi composti:
\begin{equation}
\text{AB} + \text{CD} \longrightarrow \text{AC} + \text{BD}
\end{equation}
Un esempio tipico è la reazione tra nitrato d'argento e cloruro di sodio:
\begin{equation}
\ce{AgNO3_{(aq)} + NaCl_{(aq)} -> AgCl_{(s)} + NaNO3_{(aq)}}
\end{equation}
Le reazioni di ossido-riduzione, o redox, sono caratterizzate dal trasferimento di elettroni tra le specie chimiche coinvolte, con conseguente variazione dei numeri di ossidazione degli elementi. In queste reazioni avvengono simultaneamente due processi:
La specie che si ossida (cede elettroni) è chiamata agente riducente, mentre la specie che si riduce (acquista elettroni) è chiamata agente ossidante. In ongi reazione redox è presente sia un processo di ossidazione che uno di riduzione, in quanto la carica si conserva. Infatti gli elettroni che vengono ceduti non possono "sparire", ma dovranno essere riacquistati tramite una reazione di riduzione.
Un sottogruppo importante delle reazioni redox sono le reazioni di combustione, che avvengono in presenza di ossigeno molecolare ($\ce{O2}$) e spesso producono anidride carbonica e acqua, con rilascio di energia sotto forma di calore e luce.
Il numero di ossidazione (n.o.) rappresenta la carica elettrica formale che un atomo assume all'interno di un composto o di uno ione poliatomico. Questo concetto è fondamentale per comprendere le reazioni redox e permette di tracciare il trasferimento di elettroni tra le specie chimiche.
Esistono alcune regole semplici ma efficaci per determinare il numero di ossidazione degli atomi:
Esempio 1: Determiniamo il numero di ossidazione del manganese in KMnO₄.
Abbiamo:
n.o.(K) + n.o.(Mn) + 4 · n.o.(O) = 0
Sostituendo i valori noti:
+1 + n.o.(Mn) + 4 · (-2) = 0
+1 + n.o.(Mn) - 8 = 0
n.o.(Mn) = +7
Esempio 2: Determiniamo il numero di ossidazione dello zolfo in H₂SO₄.
Abbiamo:
2 · n.o.(H) + n.o.(S) + 4 · n.o.(O) = 0
Sostituendo i valori noti:
2 · (+1) + n.o.(S) + 4 · (-2) = 0
+2 + n.o.(S) - 8 = 0
n.o.(S) = +6
Esempio 3: Determiniamo il numero di ossidazione del fosforo in PO₄³⁻.
Abbiamo:
n.o.(P) + 4 · n.o.(O) = -3
Sostituendo:
n.o.(P) + 4 · (-2) = -3
n.o.(P) - 8 = -3
n.o.(P) = +5
Il concetto di numero di ossidazione è fondamentale per:
L'analisi delle variazioni dei numeri di ossidazione permette di comprendere il flusso di elettroni in una reazione chimica, che è l'essenza stessa delle reazioni redox. Questo approccio consente di prevedere la reattività di diverse specie chimiche e di progettare reazioni con applicazioni in vari campi, dalla chimica industriale all'elettrochimica.
Il bilanciamento delle reazioni redox quando avvengono in soluzione acquosa richiede un'attenzione particolare. L'unico modo per bilanciare queste reazioni è usare il metodo ionico-elettronico o metodo delle semireazioni.
Questo metodo si articola nei seguenti passaggi:
Consideriamo la reazione tra permanganato di potassio, cloruro ferroso e acido cloridrico:
\begin{equation}
\ce{KMnO4 + FeCl2 + HCl -> FeCl3 + MnCl2 + KCl + H2O}
\end{equation}
Passo 1: Identifichiamo gli elementi che cambiano numero di ossidazione.
Il manganese passa da +7 a +2 (riduzione) e il ferro passa da +2 a +3 (ossidazione).
Passo 2: Scriviamo le due semireazioni.
Ossidazione del ferro:
\begin{equation}
\ce{Fe^{2+} -> Fe^{3+} + e^-}
\end{equation}
Riduzione del manganese:
\begin{equation}
\ce{MnO4^- + 5e- -> Mn^{2+}}
\end{equation}
Passo 3: Bilanciamo le cariche delle semireazioni.
L'ossidazione è già bilanciata, in quanto la carica dei reagenti e dei prodotti è la stessa \ce{2+}.
Per la riduzione vediamo che i reagenti hanno carica \ce{6-}, mentre i prodotti hanno carica \ce{2+}. Quindi aggiungiamo $8$ ioni \ce{H+} ai reagenti al fine di avere la stessa carica in ambo i lati dell'equazione:
\begin{equation}
\ce{MnO4^- + 8H+ -> Mn^{2+} }
\end{equation}
Passo 4: Dobbiamo bilanciare le masse, di nuovo la reazione di ossidazione è già ben bilanciata, mentre per quella di riduzione, al fine di bilanciarla, bisogna aggiungere 4 moli di \ce{H2O} nei prodotti, cioè:
\begin{equation}
\ce{MnO4^- + 8H+ -> Mn^{2+} + 4H2O }
\end{equation}
Verifichiamo il bilanciamento:
Passo 5: Moltiplichiamo la semireazione di ossidazione per 5 per avere lo stesso numero di elettroni ceduti rispetto a quelli acquistati nella riduzione:
\begin{equation}
\ce{5Fe^{2+} -> 5Fe^{3+} + 5e^-}
\end{equation}
Passo 6: Sommiamo le due semireazioni:
\begin{equation}
\ce{MnO4^- + 5Fe^{2+} + 8H+ -> Mn^{2+} + 5Fe^{3+} + 4H2O}
\end{equation}
Attenzione: Per le reazioni redox in ambiente basico, il procedimento è simile, ma si utilizzano ioni \ce{OH-} anziché \ce{H+}. Se inizialmente si bilancia in ambiente acido, si può convertire aggiungendo tanti ioni \ce{OH-} quanti sono gli ioni \ce{H+} presenti, formando molecole di \ce{H2O}.
I coefficienti stechiometrici di una reazione bilanciata rappresentano i rapporti molari tra reagenti e prodotti. Questi rapporti sono fondamentali per determinare le quantità di reagenti necessarie e di prodotti ottenibili in una reazione.
In una reazione chimica, non sempre i reagenti sono presenti nelle esatte proporzioni stechiometriche. Spesso, uno dei reagenti è presente in quantità inferiore rispetto a quanto richiesto dalla stechiometria della reazione: questo reagente viene definito reagente limitante, poiché determina la quantità massima di prodotto che può essere ottenuta. I reagenti presenti in quantità superiore a quella richiesta dalla stechiometria vengono chiamati reagenti in eccesso e non verranno completamente consumati durante la reazione.
Un'analogia efficace per comprendere questi concetti è quella della preparazione di un panino: se abbiamo 5 fette di pane e 3 fette di formaggio, possiamo preparare al massimo 3 panini (il formaggio è il reagente limitante), mentre avanzeranno 2 fette di pane (reagente in eccesso).
Consideriamo la reazione di formazione del tricloruro di fosforo:
\begin{equation}
\ce{P4(s) + 6Cl2(g) -> 4PCl3(l)}
\end{equation}
Esempio 1: Se mettiamo a reagire \SI{123.9}{\gram} di \ce{P4} con \SI{425.4}{\gram} di \ce{Cl2}, quanti grammi di \ce{PCl3} si otterranno?
Esempio 2: Se mettiamo a reagire \SI{1.45}{\gram} di \ce{P4} con \SI{3.50}{\gram} di \ce{Cl2}, quanto \ce{PCl3} si forma?
Per analizzare quantitativamente una reazione chimica, è utile organizzare i dati in una tabella di reazione, che riporta le quantità, in moli, dei reagenti e dei prodotti all'inizio (S.I.) e alla fine (S.F.) della reazione.
Per l'esempio precedente:
\[
\begin{array}{|c|c|c|c|}
\hline
& \ce{P_4(s)} & \ce{Cl_2(g)} & \ce{PCl_3(l)} \\
\hline
\text{S.I. (mol)} & 0.01170 & 0.04937 & 0 \\
\hline
\text{S.F. (mol)} & 0.00347 & 0 & 0.03291 \\
\hline
\end{array}
\]
Questa tabella permette di visualizzare facilmente quanto reagente viene consumato e quanto prodotto si forma, facilitando i calcoli stechiometrici e l'identificazione del reagente limitante.
La comprensione della composizione percentuale e delle reazioni chimiche è fondamentale per qualsiasi studente di chimica. Questi concetti permettono di:
La padronanza di questi strumenti teorici è essenziale per affrontare problemi più complessi in chimica analitica, organica e inorganica.